Vi sorprenderà la voce del muezzin che dai minareti di Sana’a si espande e invita alla preghiera. Sana’a la capitale dello Yemen i cui palazzi di fango e paglia, con i merletti intorno alle finestre di vetro di alabastro multicolore, Sana’a dicevo è un sogno che riporta indietro il viaggiatore ai tempi de “La Mille e una notte”, un salto all'indietro di 500 anni, al Medioevo. Il tempo pare essersi fermato e le vite s’ intrecciano intorno ai mercati dove uomini fieri portano al fianco la janbiya, una sorta di pugnale con una corta lama ricurva e le donne si muovono a passo veloce, completamente ricoperte da abiti neri da cui si vedono spuntare soltanto gli occhi, mentre s’ affaccendano fra i banchi delle spezie. Vi sorprenderanno le case che si elevano su due o tre piani, buie e umide al loro interno, dove l’acqua arriva con i secchi trasportati dai bimbi dalle cisterne in basso al paese. Lo Yemen è terra di deserti che incontrano il mare, di pranzi frugali consumati su fogli di giornale; luogo di gesta e di gesti ambiziosi, lo Yemen è il miraggio di uomini e donne che si ergono fra la polvere che rivela scorci dipinti dalla mano di un sultano, nel gioco di terre conquistate e soggiogate. Fascino e tradizione si mescolano laddove pare che qualcuno si sia divertito a costruire sogni con l’utilizzo della sola sabbia.
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